Napoli 1634 - 1705
olio su tela
cm 151 x 204
- opera inclusa nel nuovo catalogo ragionato di Luca Giordano di prossima pubblicazione a cura di Giuseppe Scavizzi
estratto dalla scheda critica del Prof. Stefano Causa
"Tra Rubens e Preti, un nuovo banchetto per Giordano.
Smagliante autografo di Giordano che, se l'analisi formale ha ancora un senso, conviene affrettarsi ad accomodare nel settimo decennio del secolo (impossibile al momento essere più precisi); il dipinto è incentrato sull'istante di intensità fotografica in cui, elegantissima e dall'elaborata acconciatura, Salomé bambina reca al re il principale piatto di portata del più orrido dei festini di cui parlano i Vangeli. Al centro, fulcro e motore narrativo, la testa decollata del Battista è resa con una materia quasi monocroma, nei termini di un Ribera ripensato: ma più scabro, come ridotto a grisaglia. A capotavola, Erode barbuto ha un moto di sorpresa protendendo la mano nel nostro spazio reale. Ebbene: se ci fermassimo qui, già capiremmo quanto un Giordano, forse neanche trentenne, fosse in grado di coinvolgere lo spettatore all'interno della scena, misurando le potenzialità délla sua interpretazione vernacolare del Barocco romano. In ottime condizioni, il dipinto è un autografo esemplare della prima maturità del massimo pittore napoletano del '600; a una data che, per quanto consenta una cronologia più ballerina di altre, potremmo collocare verso la metà degli anni '60. Si tratta del momento di sua massima affermazione a Napoli oltreché su mercati super competitivi come Firenze e i territori lagunari e del Veneto di terraferma (maggiori ostacoli, com'è comprensibile, incontrerà negli Stati della Chiesa, questo stile sempre indubbiamente libero). Che il dipinto pertenga agli anni del decollo locale del maestro è indicato da una serie di confronti con opere databili prima o entro il termine del '63 ( quando cade il Tarquinio e Lucrezia del Museo di Capodimonte a Napoli)."
ACQUISTIAMO E STIMIAMO GRATUITAMENTE OPERE DI LUCA GIORDANO